SENATO, SALVINI, SAVONA. LE TRE “ESSE” CHE FANNO SCRICCHIOLARE IL GOVERNO
Nicola Morra, senatore grillino e Presidente della Commissione Antimafia, è preoccupato. Il caso Diciotti, che vede convergere le posizioni di M5stelle e Lega verso un voto contrario all'autorizzazione a procedere nei confronti del Ministro Salvini, scuote il dibattito interno alla base grillina.
Il senatore Morra teme che il diniego pronunciato dal suo gruppo parlamentare possa essere un contraccolpo in termini di credibilità sulla platea di elettori e militanti pentastellati. E come dargli torto?
Ma non è l’unico nodo, questo, che inquieta il governo. Ci sono sul tavolo le dimissioni del ministro Savona, congelate da una tipica soluzione da prima repubblica, quella cioè di destinarlo anzitempo alla CONSOB, autorità indipendente che di fatto gli renderebbe incompatibile l’incarico di ministro. Non si comprendono le ragioni del passo indietro anticipato di Savona che potrebbero nascondere motivi poco nobili viste le polemiche iniziali che hanno accompagnato la sua nomina a Ministro.
Da Savona, siamo a pochi chilometri dalla frontiera con la Francia, la quale ha da qualche ora richiamato in patria l’ambasciatore Christian Masset di stanza a Roma. Motivo? Le ultime posizioni del vicepremier Di Maio reduce da una missione transnazionale su territorio francese, organizzata per tentare l’avvicinamento politico coi leader dei Gilet Gialli, il movimento che turba da qualche mese i sogni tranquilli del Presidente Macron.
Nonostante il vicepremier italiano abbia fallito la sua missione, rimangono gli effetti contrari sul piano diplomatico. Il gran rifiuto dei Gilet Jaunes ad allearsi con i grillini italiani, non è bastato infatti a mettere una pezza a ciò che il Presidente francese ha ritenuto comunque una scorrettezza istituzionale.
Precipitazioni pesanti per il governo italiano... e stavolta non in ordine sparso.
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