SCANDALO MENSE SCOLASTICHE: NECESSARIO SOTTRARRE I SERVIZI SOCIALI AI PRINCIPI DEL LIBERO MERCATO

Le attività di verifica compiute dal NAS all'interno delle refezioni scolastiche di diverse città italiane, hanno fatto emergere un quadro desolante è preoccupante.
Tante le scuole coinvolte e le refezioni chiuse per carenze igieniche dei locali e soprattutto per il ritrovamento di cibi, scaduti ed avariati, in molti casi, somministrati comunque ai bambini. Quello che é accaduto però non deve stupirci. 
Da molti anni ormai le direttive europee sulla libera concorrenza stanno imponendo agli enti locali, loro malgrado, di privatizzare molti servizi e funzioni fondamentali per la popolazione. A cominciare da quelli più noti, come il servizio idrico, l’approvvigionamento energetico, la gestione del ciclo dei rifiuti, neppure i servizi sociali sono sottratti alle regole del libero mercato.
Da qui l’involuzione del cooperativismo sociale e del volontariato costretto ad osservare un sistema di regole europeo che ha modificato lo spirito delle legislazioni nazionali cosiddette “speciali” parificando i servizi sociali essenziali ai servizi economici.
Il codice degli appalti italiano, continuamente sottoposto ad aggiornamenti, tende a favorire la libera concorrenza classica anche in tema di mense scolastiche, privilegiando le società e le cordate che inevitabilmente vanno alla ricerca del profitto piuttosto che preoccuparsi della qualità del servizio reso a bimbi, famiglie, scuole, comuni.
Riteniamo che un servizio delicato come le refezioni nelle scuole, anche alla luce del peggioramento accertato dai Nuclei dei Carabinieri che enumera sul campione il 33% di mense irregolari, non possa continuare ad essere sottoposto rigidamente alle regole del mercato e del profitto. Negli ultimi anni il servizio mensa della maggior parte delle scuole italiane é stato affidato dagli enti locali competenti a ditte esterne che devono occuparsi di tutto, dall'approvvigionamento e smistamento delle derrate alla gestione di cuochi e personale, in carenza di controlli e senza che le ditte aggiudicatrici si preoccupino più di tanto dei risultati finali sulle tavole.
Non possiamo accettare che in tema di mense scolastiche e gestione di tutti i servizi sociali, la priorità di assicurare il diritto all'igiene, alla sicurezza ed al benessere alimentare dei bambini venga sostituita dalla ricerca del profitto generato dal risparmio sull'acquisto dei prodotti scadenti a buon mercato, e dalla riduzione dei costi del personale impiegato, sempre più sfiancato, esiguo e sottopagato.
Sarebbe ora di ristabilire le regole ed i principi della Costituzione, iniziando dalla tutela della salute dei più piccoli attraverso la qualità del cibo a tavola nelle mense, specie quando la tavola viene imbandita dalle istituzioni dello Stato.
Posted: 15 Dic 18 By: Category: Blog Letto 1393 volte

Redazione

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