Di Domenico Gallo. 80 anni fa, alle ore 18 del 10 giugno, il Capo del Governo, Primo Ministro e Segretario di Stato, cav. Benito Mussolini, si rivolgeva agli italiani con queste parole: «Combattenti di terra, di mare e dell’aria! Camicie nere della rivoluzione e delle legioni! Uomini e donne d’Italia, dell’Impero e del regno d’Albania! Ascoltate! Un’ora segnata dal destino batte nel cielo della nostra patria. L’ora delle decisioni irrevocabili! La dichiarazione di guerra è già stata consegnata agli ambasciatori di Gran Bretagna e di Francia».
Di Domenico Gallo (dal blog domenicogallo.it) Le svolte della storia di solito avvengono in modo imprevisto ed imprevedibile. Chi avrebbe potuto prevedere all’inizio di quest’anno il disastro globale provocato dalla pandemia del coronavirus? Chi avrebbe potuto prevedere che il virus, cioè un elemento della natura, avrebbe sconvolto la potenza economica e tecnologica del sistema Mondo, aggredendo il punto debole di questa macchina da guerra: il fattore umano? Chi avrebbe potuto prevedere che in soli due mesi la nazione economicamente e militarmente più forte della Terra avrebbe avuto un numero di morti superiore a quello provocato dalla guerra di Corea e dalla guerra del Vietnam e si sarebbe ritrovata con quasi quaranta milioni di disoccupati?
Di Michele Tripodi. A leggere la ricetta di Mario Draghi pubblicata sul Financial Times chiunque rimarrebbe colpito positivamente dalle parole di una personalità così elevata che si riscopre taumaturgo al servizio dell’umanità rapita dall’ansia e dalla paura di non sopravvivere. Mario Draghi sino a poco tempo fa ha occupato la carica di Presidente della BCE, la banca centrale europea, la più potente macchina di potere continentale.
Di Michele Tripodi. Sembrerebbe di stare al cinema a vedere le scene di Cassandra Crossing, il film del 1976 interpretato da una straordinaria Sofia Loren sul treno in quarantena poi fatto drammaticamente precipitare giù da un burrone nel mentre tutti i passeggeri stavano per guarire dal virus. Le strade dell’Occidente prospero e ospitale sono deserte, i market presi d’assalto, le fabbriche ferme o quasi, la metro vuota, le Chiese chiuse, le serrande dei negozi abbassate. Tutti in maschera che ormai diventa un organo del proprio corpo. Il silenzio diventa protagonista nelle ore del giorno e della notte.