LA PIATTAFORMA ROUSSEAU E’ SOLO PROPAGANDA. MANIPOLABILE IL VOTO SULL’AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE.

In queste ore monta la polemica sul quesito/tranello formulato sulla piattaforma Rousseau e sottoposto al voto online della base grillina. Chi vota SI è per il NO, chi vota NO è per il SI. Davvero curioso e singolare utilizzare una formula che fa impallidire quelle usate nei plebisciti ottocenteschi per l’annessione dei nuovi territori al Regno d’Italia.

Il dilemma discusso dai non addetti ai lavori è solo questo.

In pochi sanno infatti come funziona il backend della piattaforma Rousseau, molto più sbagliato del quesito in sé. Per quanto si possa esaltare al pubblico la sua democraticità, la piattaforma Rousseau non è uno strumento democratico, ma solo abilmente governato ai fini della propaganda. Manipolabile in qualunque momento da chi la gestisce, attraverso password in chiaro e informazioni visibili, la piattaforma è il prodotto commerciale e mediatico della Casaleggio Associati srl, società che non ha alcuna intenzione di far cadere il Governo. Lunedi 18 febbraio i cinquestelle dovranno esprimersi se votare o meno l’autorizzazione a procedere richiesta dal Tribunale dei Ministri di Catania nei confronti del senatore e ministro Matteo Salvini, che precede le altre possibili richieste per i nuovi indagati sulla vicenda della nave Diciotti, ovvero Conte, Di Maio e Toninelli.

Al di là della formulazione del quesito dunque, l’esito della consultazione è più che scontato e manovrato, a questo punto. Quindi tutti tranquilli, domani non succederà niente di nuovo fuorché una mutazione genetica del M5S che non potrà e non deve passare inosservata.

La base viene solo invocata nei momenti di difficoltà, proprio quando ci sono da risolvere alcuni nodi politici cruciali, e certamente non per creare ulteriori rogne. La piattaforma Rousseau con la consultazione on-line della base ha solo una funzione: quella di parare il colpo, ammorbidire e reggere l’onda d’urto, inevitabile per i duri e puri del movimento.

Impensabile per la base grillina di un anno fa, che non avrebbe fatto sconti ad alcuno nemmeno se l’oggetto del reato fosse stata una banale contravvenzione stradale.

Oggi è tutto cambiato e il grido di “Onestà, Onestà Onestà!” è solo una lunga eco che si perde nel vuoto di un elettorato confuso e stanco.

Posted: 17 Feb 19 By: Category: Blog Letto 2870 volte

Redazione

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