DOPO CONTE “TORNA CONTO”. Il governo Pd-M5S é solo una vittoria di Pirro.
Di Michele Tripodi. Non era mai accaduto nella storia della repubblica italiana, un’inversione ad U degli equilibri parlamentari, così netta ed inattesa.
É evidente che la poltrona fa più gola di ogni senso etico che avrebbe dovuto imporre ai partiti, Pd e M5stelle, che comporranno il nuovo governo un minimo di scrupolo di coscienza.
Ed invece per la serie “scordammoce o passato”, Zingaretti si é lasciato convincere.
Il Pd sosterrà il presidente del Consiglio che ha fatto votare i decreti sicurezza, con il vicepremier Di Maio che fino a ieri l’altro diceva spocchiosamente che con il partito di Bibbiano non avrebbe mai avuto nulla a che spartire.
Sarà curioso osservare cosa si deciderà su temi molto cari ai cinquestelle come “jobs act” “buona scuola”, “referendum”, “copyright”, “autonomia differenziata” intesa quest’ultima dove non dimentichiamolo c’é coinvolta una regione come l’Emilia Romagna a guida Pd.
E specularmente sarà bello vedere cosa dirà il Pd su “taglio dei parlamentari”, reddito di cittadinanza, Tav, Trivelle, Ilva , Tap, e questione migranti.
Il merito é importante e la coabitazione non sarà semplice dal momento che l’Europa dei mercati sta per affrontare la fase di recessione più grave della storia dall’istituzione della moneta unica in avanti. Le conseguenze sarà evidenti dalla prossima manovra finanziaria.
Ma un dato va riportato correttamente alla statistica. Conte é il primo presidente del Consiglio miracolato per essere riconfermato con una maggioranza profondamente diversa in un giro di tempo fulmineo.
Nemmeno i governi monocolore DC sopravvivevano a mutamenti così netti.
Insieme a Conte il nuovo miracolo italiano porta la firma dei cinquestelle che da partito antisistema superano la Democrazia Cristiana nella logica del manuale Cencelli.
I grillini sono geneticamente mutati e col tempo diventeranno dei ragni, a tessere ragnatele inossidabili sugli scranni della scatoletta di tonno che avrebbero dovuto aprire.
Gli unici governi della storia DC sostenuti dai fascisti (si badi bene con appoggio esterno) furono quelli Segni e Tambroni, finiti male, così male tali da non essere mai più riproposti nelle figure dei loro presidenti. Allora per sostituire l’appoggio esterno dei missini, si dovette cambiare presidente del consiglio, oltre che maggioranza.
Conte invece é riuscito nel miracolo di cambiare maggioranza rimanendo stabilmente incollato al suo posto, riuscendo a convincere prima i fascisti di Salvini, oggi quei Dem più infervorati oppositori nel nome dell’antifascismo del primo governo Conte.
Una specie di demiurgo, Conte, che riceve pure la benedizione internazionale di Trump, ed a cui Zingaretti affida il compito di “curare il clima di odio e di razzismo” innescato guarda caso proprio dal suo primo esecutivo e dai suoi precedenti Ministri.
La proprietà commutativa in politica non vale. Magari nel palazzo funzionerà come dice Zingaretti. Ma fuori? Cresceranno le pulsioni fasciste, già liberatesi in opposizione al nuovo governo? É più pericoloso un Salvini cane sciolto, che un Salvini ministro incatenato nel ruolo? La domanda sorge spontanea. Qualcuno ha pensato che questa operazione potrebbe aumentare piuttosto che placare fuori dalle istituzioni i rigurgiti neofascisti?
In realtà il governo Pd-m5s sarà l’habitat ideale per spalancare le porte alla fascistizzazione della società italiana, a partire dal senso comune, una specie di humus, Perché quando le istituzioni, i suoi rappresentanti, i suoi governi, cessano di essere credibili, vuol dire che esse sono assai lontani rispetto ai sentimenti delle persone che vivono e popolano il paese reale. La percezione della gente comune é che il “Conte bis” sia nato solo per mantenere poltrone, posizioni di potere e privilegi, appunto per “tornaconto”, con l’appoggio dei poteri forti e dei tecnocrati dell’Ue, non certo per servire gli interessi del popolo italiano.
Ultimi da Redazione
Redazione
SEGUI I NOSTRI ARTICOLI!