Esagerazioni a parte e fermo restando che qualcosa si deve pur fare, affiora nella vicenda la totale incapacità della Sindaca grillina persino a rattoppare le numerose buche presenti praticamente ovunque. Non è infatti un problema di scarsità di risorse, ma è l’inconsistenza accumulata nel tempo di una gestione amministrativa che ha fatto indietreggiare la Capitale d’Italia. La prova regina sta nella volontà di affidare all'esercito i lavori esautorando il comune delle sue ordinarie competenze.
Una specie di commissariamento che mette una toppa non solo alle buche di Roma, ma al totale fallimento dell’Amministrazione romana.
E non è detto che il Genio dell’esercito accetterà la sfida. Luca Marco Comellini segretario del partito per la tutela dei diritti dei militari ha sferzato i politici con una provocazione: “Ci vadano i parlamentari a riparare le buche di Roma”. I soldi che arriveranno dalla manovra 40 milioni nel 2019 e altri 20 milioni nel 2020 potrebbero dunque finire nuovamente in mano al comune. A questo punto servirebbero i progetti e le gare di appalto che il comune dovrebbe seguire, gestire e spendere sul campo. Insomma il messaggio è forte e chiaro: Roma, caput mundi, oggi è Roma caput buchi. 
Dai fori imperiali alle buche della Sindaca Raggi il passo è stato breve.