LE “LINGUE” DI FUOCO DEL DRAGONE

Di Michele Tripodi. Mario Draghi si é lasciato andare ad una esternazione che molti hanno definito una gaffe. Non é stata una gaffe. Ho riflettuto molto sul significato di quella espressione. Volete la pace o il condizionatore acceso d’estate? Al di là dell’aspetto folcloristico la provocazione di Draghi é una precisa visione del mondo e della società servita in una triplice interpretazione dove prevale la prima lingua di fuoco quella “Guerrafondaia”. 

Il capo del governo italiano é convinto che la soluzione alla guerra sia costringere la Russia alla resa attraverso l’inasprimento delle sanzioni economiche.

La pace per Draghi si conquisterebbe applicando sanzioni fino alla nausea, giungendo al blocco totale delle importazioni di gas e petrolio dalla Russia attraverso l’embargo totale. Niente di più falso. Le sanzioni economiche producono sempre rancori e nuovi veleni. Non placano, accentuano il conflitto. È la stessa politica adottata da sempre contro Cuba e i c.d. paesi denominati canaglia dagli americani. Con una differenza. La Russia ha infinite riserve di materie prime che le consentirebbero di sopravvivere in autosufficienza per qualche secolo in più dell’Eurozona, oltre al fatto che i mercati asiatici hanno già prenotato gas e altre materie prime fornite dalla Russia. Si stima addirittura un incremento degli affari economici russi di 100 miliardi di dollari per il prossimo anno. La provocazione di Draghi disvela invece come il nostro premier non abbia fatto bene i conti neanche sul tempo. E qui emerge la seconda “lingua di fuoco” del Dragone. La menzogna sui tempi.

La guerra in Ucraina, contrariamente alla versione di Draghi sarà lunga e probabilmente andrà oltre l’estate, il periodo preferito per accendere un condizionatore. Ciò che sarà più difficile affrontare che l’estate, per gli italiani sarà l’inverno 2022-2023 senza gas poiché l’Italia dipende dalla Russia e non ha mai raggiunto l’autosufficienza energetica, gli investimenti sulle fonti rinnovabili sono stati ingenti negli ultimi anni ma con esiti sotto le aspettative. L’uso di energia da fonti rinnovabili è in Italia al di sotto del 50% del totale. Le centrali nucleari non esistono (per fortuna) e il protocollo di Kyoto imporrebbe agli Stati più industrializzati tra cui l’Italia a non investire nel carbone o nell’olio combustibile quali fonti di produzione di energia. Terza e ultima considerazione: la lingua usata o meglio il linguaggio è tipico del “pescecane”. Draghi non è un politico, è un finanziere che ha guidato la Bce. Per lui l’Unione Europea ha senso sino a che esiste lo SME (Sistema Monetario Europeo) che struttura il monetarismo dell’Euro. L’UE ha come obiettivo la stabilità dei prezzi, obiettivo già abbondantemente fallito dopo la pandemia col rincaro dei costi dei beni di consumo. Ora è arrivata la guerra.

La visione glaciale del “pescecane” sta tutta nell’aver messo sullo stesso piano la pace costruita sul sangue degli innocenti e il prezzo dell’aria condizionata. È un’offesa a tutti i civili innocenti che muoiono sotto le bombe, ma anche ai militari che combattono con le armi più crudeli una guerra che poteva essere evitata. Da tutti. Il Governo Draghi, nel rispetto della Costituzione, dovrebbe solo occuparsi di promuovere la pace, evitando di inviare una armi in Ucraina che poi inevitabilmente ritorneranno in Italia sul mercato nero al servizio delle mafie. Per assicurare all’Italia prosperità e prospettive di crescita sarebbe utile elevare la diplomazia europea ad unico possibile strumento per il raggiungimento della pace. Diversamente l’Europa si autoflagella e solo per rendere una cortesia agli Stati Uniti e agli inglesi che sotto sotto hanno un enorme interesse a distruggere ciò che é rimasto dell’Unione Europea dopo la Brexit.

Prepariamoci dunque all’inverno più gelido degli ultimi settant’anni di storia, ad un’economia di guerra che comprimerà redditi, lavoro e futura umanità. E Draghi sarà costretto ad Inventarsi un nuovo proverbio: italiani…se volete la pace preparate la legna del caminetto. Ma c’è poco da stare tranquilli.

Posted: 08 Apr 22 By: Category: Blog Letto 1768 volte

Redazione

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