Di Domenico Gallo. Libertà va cercando, ch’è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta (Dante Alighieri, Canto 1° del Purgatorio). Parafrasando Dante, di fronte alla buona novella del giuramento del nuovo governo che ci ha liberato di Salvini, potremmo gridare: discontinuità va cercando, ch’è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta.
Di Michele Tripodi. L’Italia ha un nuovo esecutivo.
Le stranezze però aumentano e le certezze pure. Intanto é strano che in una repubblica Parlamentare uno stesso premier possa essere sfiduciato da una maggioranza e sostenuto all’indomani da una maggioranza differente. Non giá perché questo non sia numericamente e ipoteticamente possibile.
Di Michele Tripodi. Non era mai accaduto nella storia della repubblica italiana, un’inversione ad U degli equilibri parlamentari, così netta ed inattesa.
É evidente che la poltrona fa più gola di ogni senso etico che avrebbe dovuto imporre ai partiti, Pd e M5stelle, che comporranno il nuovo governo un minimo di scrupolo di coscienza.
Ed invece per la serie “scordammoce o passato”, Zingaretti si é lasciato convincere.
Di Michele Tripodi. Mattarella si é presentato dinanzi ai giornalisti, col volto scurito e stizzito, dando l’ultimatum a quelle forze politiche numericamente in grado di poter formare un nuovo Governo.
Stando alle sue parole più di un partito nelle consultazioni ha riferito della propria disponibilità a formare una nuova maggioranza. Una cosa é intuitiva poiché la legge dei numeri é tale, il M5stelle sarà ancora protagonista di qualunque altro nuovo governo che andrebbe a formarsi.
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