SUCCESSO E CURIOSITÀ PER IL GIRO DI PRESENTAZIONI IN VARIE CITTÀ ITALIANE DEL LIBRO “IL MANIFESTO DEL COMUNISMO DIGITALE”

Si è concluso da poco il primo tour del libro scritto da Michele Tripodi, attuale Sindaco di Polistena, che sta suscitando una forte curiosità nel mondo politico soprattuto tra le giovani generazioni più avvezze al linguaggio dell’informatica e dei social network.
A Varese, Sarzana, Venezia, Roma, Napoli, ovunque sono stati momenti di confronto, di proposta, di scambio di opinioni con tanti cittadini, simpatizzanti, militanti politici nei quali è ancora presente la voglia di ricominciare a battersi per il cambiamento e la trasformazione di una società troppo diseguale, dove l’ingiustizia contro i più deboli spesso è fatta divenire “sistema”.

Per riprendere una seria iniziativa politica appare, come ha fatto Michele 
Tripodi, indispensabile camminare fisicamente nei luoghi d’Italia ed utilizzare le nuove tecnologie informatiche come rapido ed efficace metodo di organizzazione e comunicazione.
La piattaforma Berlinguer, idea già lanciata l’estate scorsa a Polistena, rappresenta le gambe di questo progetto a vasto raggio. I suoi ideatori sono certi che la prima piattaforma politica che funziona in blockchain, dunque orizzontalmente senza pericolo di manipolazione dei dati, sarà una svolta nella politica italiana.
Lo strumento del digitale, a parere dell’autore Michele Tripodi, è indispensabile per riorganizzare le tante idee ed esperienze territoriali altrimenti senza voce, e tutti coloro che in varie realtà italiane si muovono soltanto in ordine sparso, senza identità e guida.
Così il libro diventa una specie di provocazione rivolta a quei gruppi dirigenti degli ultimi trenta anni, cioè dalla dissoluzione del PCI in avanti, che con le loro scelte ed i loro comportamenti sbagliati, hanno polverizzato nel tempo la militanza, fatto perdere di credibilità ad una visione di cambiamento dell’umanità che in fondo racchiude in sè aspettative ancora attuali. Errori su errori che hanno lasciato estinguere la base elettorale di tutte le organizzazioni dell’area progressista e democratica del nostro Paese.
In conclusione, si può affermare che il libro di Michele Tripodi stimola il dibattito e con esso la corsa politica a far ritornare protagonisti alla pari, “tutti ai nastri di partenza”, il popolo, le masse sociali, i lavoratori dell’epoca attuale.
L’idea di fondo è proprio quella di provare a “reimmettere” gli ideali marxisti nel circuito della partecipazione politica e sociale.
Se qualcuno pensa al “comunismo digitale” come ad una resa alla modernità, può toglierselo dalla testa. Il metodo “digitale” nel libro di Michele Tripodi é rivoluzione. 
Non già un modo per aggiustare, correggere, mitigare le brutture e le ingiustizie del capitalismo, ma lo strumento per abbatterlo attraverso l’uso intelligente e organizzato delle tecnologie informatiche, semplicemente appropriandosene.

Posted: 01 Dic 18 By: Category: Evento Letto 889 volte

Redazione

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