Di Michele Tripodi. L’11 giugno 1984 moriva Enrico Berlinguer, ultimo grande segretario del Partito Comunista italiano. Pochi anni dopo la sua morte, il PCI si sarebbe dissolto, inabissando lentamente tutti coloro i quali ancora si sentono figli di quella storia. In realtà l’insegnamento di Enrico Berlinguer oggi è oggetto di un revisionismo storico pauroso che legittima anche i più moderati ed i più estremisti a rendere merito alla sua figura, forse più per un fatto emozionale dovuto alla sua morte prematura, che per reale convinzione.
Di Domenico Gallo. Uno psicodramma ha investito in questi giorni il Consiglio Superiore della Magistratura e tutta la magistratura associata, dopo che le indagini avviate dalla Procura della Repubblica di Perugia nei confronti di Luca Palamara (personaggio autorevole nella magistratura, già Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati e già componente del Consiglio Superiore della Magistratura) hanno scoperchiato una serie di trame fra magistrati e politici volte a pilotare le nomine degli uffici direttivi della magistratura,
Com’è dura l’avventura nei palazzi del potere. Le elezioni europee hanno stabilito un verdetto inoppugnabile. La lega di Salvini ha eroso gran parte dell’elettorato del M5stelle, e può oggi alzare la voce su ogni questione che prima del voto era rimasta sospesa. L’autonomia differenziata di tre regioni del Nord, il completamento della TAV, la modifica al codice degli appalti, la flat tax, sono solo alcuni argomenti che a questo punto prendono forma con l’assenso amaro del lato B del governo gialloverde.
Domenica prossima ci accingiamo a votare per le elezioni Europee. Il paradosso è che in Italia il 26 maggio si conclude una lunghissima campagna elettorale in cui si è parlato di tutto, tranne che di Europa. Negli ultimi giorni la campagna elettorale si è arroventata con uno scontro continuo fra i due partiti di governo su temi che nulla avevano a che vedere con la scelta di una rappresentanza politica al Parlamento europeo. Del resto neanche gli altri partiti hanno chiarito agli elettori che progetto di Europa hanno in testa. Solo un partito ha fatto balenare un’idea di Europa ma, a differenza del manifesto di Ventotene, non si tratta di un sogno, bensì di un incubo.