BRUCIA NOTRE-DAME: SIAMO TUTTI “RAZIONALMENTE” FRANCESI

È un misto di tristezza, rabbia e incredulità l’incendio che divampa a Parigi. La cattedrale di Notre-Dame è in fiamme da un pezzo. Bruciano quasi 1000 anni di storia. La cattedrale simbolo della Cristianità fu eretta tra il 1160 e il 1250 in pieno medioevo. Per circa un millennio è stata il simbolo della Francia più antico, leggendario e affascinante della torre Eiffel,a rappresentare il dominio del cristianesimo con i suoi segreti e le sue camere proibite.

Ora ogni sua architrave si schianta pezzo dopo pezzo, minuto dopo minuto, difficilmente ne potrà rimanere in piedi qualcosa.
La buona notizia è che non vi sono morti, né feriti. Amara.
Nessuno parla, tutti attendono che l’apocalisse di fuoco nel cuore di Parigi e dell’Europa possa spegnersi, prima di accertarne le cause.
Perché ciò è potuto accadere?
Siamo solidali con il popolo francese che perde un simbolo della propria identità, ma domani non vogliamo credere che qualcuno avrà dimenticato i fornelli accesi in cattedrale.
L’ipotesi più istituzionale e discreta possibile è quella dell’incendio non doloso, capitato sempre per imperizia ma non con l’intenzionalità di compiere il fatto.
Nel contesto in cui si trova la Francia di Macron, però, a pensar altro ci si potrebbe indovinare.
Proviamo ad immaginare altre due ipotesi alternative, entrambi dolose, cagionate cioè da un piromane ben indottrinato.
La prima. Può avere la crisi libica fomentato la mano incendiaria di qualche indigeno non proprio felice di subire da decenni l’influenza, per non dire l’occupazione, neocoloniale della Francia nei territori africani?
Il comportamento ambiguo tenuto dalla Francia nell’aggressione di Haftar al governo libico è sicuramente una pista da battere, qualora tale ipotesi sia fondata, per l’accertamento delle possibili verità. Ma no... Troppo complicato crederci.
La seconda. Possono i servizi di intelligence aver congegnato un piano per rafforzare la leadership interna del Presidente Macron, in caduta libera di consensi dopo le proteste destabilizzanti dei Gilet Gialli? Da escludere, troppo terrificante solo pensarlo. Stile neroniano. Del resto fu lo stesso Nerone a bruciare Roma, dopo manovre ed incesti patrizi di palazzo, nel tentativo di rilegittimare la sua leadership imperiale in vista della ricostruzione.
Epoche diverse e lontane, certamente qualunque congettura sarebbe bollata come fattezza di stregoneria ai tempi del Medioevo.
Ci potrebbe essere una ulteriore ipotesi in campo, quella di qualche foreign fighter depresso, tornato in patria dopo la sconfitta dello Stato islamico. Improbabile?
Fatto sta che le Torri Gemelle, abbattute nel 2001, poterono essere sostituite da altri simboli della modernità e del progresso americano. Con la cattedrale di Notre-Dame invece si inabissa un monumento dell’antichità, della storia, della cultura identitaria nazionale ed europea che difficilmente potrà essere sostituito.
Per questo è giusto oggi sentirsi “razionalmente” popolo francese, perché all’indomani di un incendio così inspiegabile la miscela dei sentimenti umani potrebbe essere più difficile da decifrare delle ipotesi investigative che saranno messe in campo.

Posted: 15 Apr 19 By: Category: Blog Letto 2673 volte

Redazione

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